Basso Malcantone, galleria bocciata

Il Gran Consiglio non vuole la galleria unica tra Bioggio e Ponte Tresa così come propone l’iniziativa lanciata dalla Lega e sottoscritta da 11'019 ticinesi. Con 45 voti contro 17 e 10 astenuti (tra cui il gruppo dei Verdi) l’aula è rimasta fedele al lungo percorso della circonvallazione del Basso Malcantone iniziatosi negli anni '90 che prevede la realizzazione di due trafori di 1'020 e 2'200 metri e varianti stradali in corrispondenza degli abitati, inserito nel Piano di agglomerato del Luganese (PAL2) attualmente sottoposto all’esame di Berna. Sulla questione saranno ora chiamati a dire la loro i ticinesi, verosimilmente in concomitanza con la votazione federale di inizio giugno.

Il dibattito durato due ore si è incentrato sul duello tra il direttore del Territorio Marco Borradori e il suo gruppo, che ha sostenuto la proposta. “Quando è stata lanciata l’iniziativa ho avuto un brivido lungo la schiena”, ha detto il consigliere di Stato che è stato “uno dei primi a uscire sui media per dire che rischiava di vanificare il lungo lavoro svolto”. La soluzione adottata, ha insistito Borradori, “consente di liberare nuclei e zone densamente abitate come Agno e Bioggio e, conseguentemente, di far respirare i loro cittadini”. Inoltre favorisce “la riqualifica e il recupero della strada Regina e permette di accorpare la maggior parte del tracciato a quello dell’A2” attraverso la concentrazione degli assi stradali.

Ma il ministro leghista ha anche evidenziato l’aspetto politico della vicenda. “Se l’iniziativa fosse approvata andrebbe a sovvertire l’attuale progetto annullando una ventina di anni di lavoro e di fronte alla Confederazione, che sta esaminando il PAL2, saremmo in difficoltà e in grande imbarazzo”.

A difendere le posizioni del movimento hanno provveduto Attilio Bignasca e Giancarlo Seitz, che ha ricordato i rilievi del DATEC del 2008 sulla versione precedente del progetto approvato dal Cantone (assenza di misure accompagnatorie, efficienza bassa in relazione ai carichi di traffico e rapporto costi e benefici insufficiente). Ma soprattutto, per il granconsigliere della Lega, senza un’unica galleria tra Bioggio e il confine “Agno finisce per essere il centro di una ragnatela verso cui si scarica tutto il traffico della regione verso centri commerciali che non rendono niente in termini fiscali al comune. E quando si è in colonna, lo si è sia su una strada normale così come nella futura circonvallazione”.

Da parte loro i rappresentanti di un po’ tutti i gruppi hanno sottolineato come l’iniziativa cade proprio nel momento in cui dopo due decenni di ricorsi dei comuni, ritardi e correzioni di mira, finalmente si cerca di dare una soluzione al problema della viabilità del Malcantone.

Sull’aspetto dei costi si è infine soffermato, tra gli altri, Lorenzo Orsi (PLR), contestando l’affermazione della Lega secondo cui i 455 previsti dal Piano d’agglomerato del Luganese (PAL2) e i 970 indicati per la galleria unica “siano la stessa cosa”. Su quest’aspetto il direttore del DT aveva chiarito in precedenza che il costo della circonvallazione è 133,7 milioni mentre i 455 milioni sono riferiti a tutte le opere del PAL 2 attualmente all’esame di Berna (che comprende nodo intermodale Lamone-Cadempino, prima fase della rete tranviaria del Luganese e altri cantieri).

C’è poi la questione dei sussidi federali, valutati in circa 150 milioni (30%) sui 455 preventivati per il PAL2 che, è stato sottolineato, rischiano di “passare sotto il naso” del Luganese.

Leonardo Spagnoli