Ticino e Grigioni

Bertoli: "Il Governo non sapeva"

Il presidente del Governo non entra però nei dettagli: "Spetta al Ministero pubblico fare la cronologia di quanto accaduto" - "Disponibili a cercare un mediatore"

  • 2 giugno 2021, 18:17
  • 20 novembre, 20:18
04:29

L'intervista di Paolo Bobbià a Manuele Bertoli

RSI Info 02.06.2021, 18:13

  • Ti-Press
Di: QUOT/FD 

Il capo del Governo Manuele Bertoli ha dichiarato che il Consiglio di Stato non era al corrente dell'operazione di sgombero avvenuta sabato notte all'ex Macello: "L'ho sempre detto, il Governo non lo sapeva. Settimana scorsa ci siamo trovati e ci è stato presentato il dispositivo di polizia per la gestione della manifestazione. Ci è stato detto che lo sgombero non era previsto e che sarebbe accaduto solamente se fosse successo qualcosa. Abbiamo visto che qualcosa è poi successo e lo sgombero è effettivamente avvenuto su decisione politica del Municipio. Questa mattina con la polizia abbiamo cercato di capire come sono andate le cose".

Il direttore del DECS non ha poi voluto entrare nei dettagli su quanto accaduto quella notte: "Non voglio entrare nei dettagli, ci sono ancora alcune cose che sono da chiarire. Della questione si sta occupando il Ministero pubblico, è suo compito fare la cronologia esatta di cosa è successo. Noi abbiamo sentito la polizia, ci ha riferito il proprio punto di vista, ne abbiamo discusso in Governo ma per ora mi fermo qua...".

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Molti hanno ventilato la possibilità di vedere il Cantone nel ruolo di mediatore tra le parti in causa. Il presidente del Governo ha fatto sapere che l'Esecutivo cantonale sarebbe pronto a giocare un ruolo in questo senso: "Ne avremmo dovuto discutere ieri, (martedì, ndr) in Gran Consiglio. Io avrei risposto che il Consiglio di Stato è senz'altro disponibile a cercare un mediatore o una mediatrice". Ma allo stato attuale, il dialogo tra le parti sembra più lontano che mai: "Il problema vero è l'accettazione, non tanto dalla parte del Municipio, ma dall'altra. Faccio un appello all'autogestione: sarebbe utile, non tanto che loro rivedano il loro modo di funzionare, ma che siano aperti quanto meno a trovare dei canali indiretti per parlarsi".

Concludendo, Bertoli ha fatto intendere di non essere stupito da quanto accaduto dopo lo sgombero: "Immagino che chi credeva nell'idea che scomparsa la casa fisica, l'autogestione sarebbe finita, si faceva delle pie illusioni. Non avendo più una casa, resta la piazza".

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