Oltre trecento molinari si sono ritrovati in assemblea in Piazza Manzoni a Lugano lunedì sera dalle 19.30. Disposti in cerchio, in parte seduti ed in parte in piedi, hanno discusso in maniera pacifica dello sgombero e della demolizione del Macello avvenuta sabato, stigmatizzando la decisione presa dal Municipio.
RG 07.00 dell'01.06.2021 Il servizio di Sandy Sulmoni
RSI Info 01.06.2021, 09:47
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Poi è partito un corteo che ha attraversato le vie del centro fino a sotto la casa di Marco Borradori, intonando gli slogan "non ci avrete mai come volete voi", "il Molino non si tocca", "fuori la Lega da Lugano", "Bella ciao" ed insulti anche pesanti al sindaco.
La serata in immagini
Poi è stato bloccato il Lungolago ed il corteo si è infine diretto verso il Macello, dove è stata divelta la recinzione attorno alle macerie dello stabile abbattuto. Forte il dispiegamento della polizia. Non sono mancanti attimi di tensione tra protestanti e giornalisti che sono stati minacciati ed invitati a non filmare.
Autogestiti in piazza
Il Quotidiano 31.05.2021, 21:00
Dopo i cori da Borradori, bloccato il Lungolago
Rinvio in Gran Consiglio
Intanto in Gran Consiglio si è tornati a discutere la questione dell'autogestione. Trovare uno spazio alternativo con l'aiuto di un mediatore, questa la proposta che era contenuta in un rapporto della Commissione sanità e sicurezza sociale (mozione del 2012). Il rapporto firmato ad aprile dalla maggioranza della Commissione, però, lunedì sera, dopo un'accesa serie di interventi durati complessivamente più di un'ora, è stato rinviato alla Commissione (con 56 voti favorevoli, 18 contrari e un astenuto).
L'assemblea ha così approvato la proposta - formulata dal gruppo UDC - di rinvio, mentre non ha avuto successo la richiesta della sinistra di affrontare subito il tema con un’ampia discussione, alla luce di quanto successo sabato (prima lo sgombero forzato del centro sociale CSOA Il Molino e subito dopo la demolizione di parte dello stabile).