Bondo, l’attesa per il processo

A Bondo (GR), nell’area devastata dalle colate detritiche dopo la frana del pizzo Cengalo del 23 agosto 2017, i ponti e le strade sono già stati ricostruiti. In estate sarà pronto anche il nuovo sentiero verso la Capanna Sciora. Ma a 2’744 giorni dalla tragedia che costò la vita a otto escursionisti, non è ancora nota la data del processo per omicidio colposo plurimo.

I faldoni dell’inchiesta, insieme all’atto d’accusa, sono pervenuti al Tribunale della Regione Maloja il 24 luglio dello scorso anno. Lo stesso tribunale aveva comunicato sul proprio sito internet che il dibattimento era previsto per il quarto trimestre del 2024.

Ma in ottobre, a oltre sette anni dalla tragedia, è arrivato l’ennesimo colpo di scena: sulla medesima pagina web è stato scritto che il processo avrà luogo nel 2025, a causa di varie circostanze. Non è stato specificato di quali cicostanze si tratti, ma si sa che dalle parti, in particolare da una o più difese dei cinque imputati, sono state presentate istanze probatorie. Ad alcune persone accusate è stato così chiesto di inoltrare ulteriore documentazione all’autorità giuditziaria di primo grado, che ha sede a St. Moritz.

A più di duecento giorni dal rinvio a giudizio, non ci sono aggiornamenti sul sito del tribunale. Sono state pubblicate pochi giorni fa le date di alcuni dibattimenti che si terranno da marzo alla fine di giugno, ma di quello che rappresenta uno dei procedimenti giudiziari più attesi degli ultimi anni non c’è traccia nel calendario.

Sono, come detto, cinque le persone rinviate a giudizio: si tratta di due funzionari cantonali dell’Ufficio foreste e pericoli naturali, un consulente esterno del Cantone, un collaboratore e l’allora sindaca del Comune di Bregaglia. Al Tribunale regionale di Maloja spetterà stabilire se nei giorni e nelle settimane precedenti la frana gli imputati abbiano valutato erroneamente la situazione di pericolo, non chiudendo in anticipo i sentieri.