Ticino e Grigioni

Frana di Bondo, resa pubblica la perizia

Secondo il documento redatto dal geologo Thierry Oppikofer, le autorità “hanno corso un rischio inaccettabile” non chiudendo prima i sentieri. Nel 2017 erano morte otto persone

  • 22 dicembre 2023, 21:20
  • 22 dicembre 2023, 22:28

Schwanden, la colata incombe

Telegiornale 22.12.2023, 20:00

  • Keystone
Di: ATS/TG/RSI Info

Questo venerdì è stata resa pubblica la nuova perizia indipendente che riguarda la frana di Bondo, che in Val Bregaglia causò nel 2017 la morte di otto escursionisti. Secondo questa indagine, pubblicata dalla rivista Beobachter, la frana che ha investito Bondo si sarebbe potuta prevedere. Stando al geologo Thierry Oppikofer, le autorità “hanno corso un rischio inaccettabile”. Come già anticipato da Grigioni Sera, nel documento viene spiegato che si sarebbe dovuto chiudere prima i sentieri, questo sulla base dell’analisi dei pericoli.

Gli esperti del Canton Grigioni avevano interpretato i risultati dell’analisi in modo diverso e avevano classificato la minaccia di una frana come “non significativamente cambiata”, scrive il geologo Thierry Oppikofer nella nuova perizia, richiesta dalla procura pubblica dei Grigioni. Tuttavia, lo specialista ritiene che i rischi fossero notevolmente aumentati e che si sarebbero dunque dovute adottare misure aggiuntive.

La frana era attesa, ma solo nelle settimane o mesi a venire

Stando al nuovo documento, il devastante disastro naturale era stato preceduto da un numero crescente di cadute di massi. Inoltre, sul Pizzo Cengalo, dalla cui parete nord-est si staccò la frana, erano visibili sezioni di roccia lacerata e crepe. Insomma, spiega l’esperto, perlomeno non si poteva escludere una imminente catastrofe. Le autorità retiche invece si aspettavano sì una frana, ma solo nelle settimane e nei mesi a venire. Pertanto si erano limitate ad adeguare i segnali di avvertimento.

Varie le tappe giudiziarie

Nel 2021, il Tribunale federale (TF), smentendo la giustizia cantonale, aveva dato ragione ai parenti delle otto vittime della tragedia, stabilendo che la procura grigionese dovesse continuare l’indagine penale sui fatti. A febbraio, il Tibunale cantonale aveva poi rifiutato il perito proposto dal Ministero pubblico, ritenendo che il geologo potesse essere di parte. È stato quindi chiamato il vodese Oppikofer.

La nuova analisi potrebbe portare alcuni dipendenti dell’Ufficio foreste e pericoli naturali grigionese a essere denunciati per omicidio colposo.

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Telegiornale 22.12.2023, 18:00

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