Ticino e Grigioni

Frana del Pizzo Cengalo, scontro sulla perizia

Visioni divergenti sulla prevedibilità della frana del 23 agosto 2017, che costò la vita a 8 escursionisti

  • 14 dicembre 2023, 19:38
  • 14 dicembre 2023, 20:10
02:42

GrigioniSera del 14.12.2023

RSI Info 14.12.2023, 20:10

  • Keystone
Di: Grigioni Sera/Patrick Colombo 

L’inchiesta sulla frana del Pizzo Cengalo è giunta a una fase decisiva. A imprimere una svolta, i contenuti della perizia, commissionata in estate dalla Procura, e rivelati da Grigioni Sera lo scorso primo dicembre.

In sostanza sta continuando un confronto tra esperti. Da una parte, il perito nominato dalla Procura, il geologo romando Thierry Oppikofer, dall’altra i funzionari pubblici grigionesi che, nei giorni e nelle settimane precedenti la frana, costata la vita a 8 escursionisti il 23 agosto 2017, non ritennero necessaria la chiusura della Val Bondasca. Oggetto di divergenze è proprio questa decisione.

Come anticipato da Grigioni Sera, il perito giudiziario avrebbe agito diversamente rispetto ai funzionari incaricati. Questo alla luce delle informazioni messe agli atti - in particolare quelle relative ai movimenti della montagna e alle cadute di massi che hanno preceduto il distacco di oltre 3 milioni di metri cubi di roccia dal Pizzo Cengalo.

Detto altrimenti, si sarebbe potuta prevedere una imminente frana di vaste dimensioni e quindi si sarebbero dovuti sbarrare, almeno provvisoriamente, la Val Bondasca e i sentieri che conducono alle capanne per effettuare eventualmente ulteriori misurazioni e poi stabilire il da farsi. Una raccomandazione, peraltro, che il 10 agosto del 2017, quindi 13 giorni prima della tragedia, fece per e-mail al Cantone anche il geologo incaricato della valutazione dei pericoli naturali nell’area.

Gli esperti cantonali, al cui giudizio si rimetteva il Comune di Bregaglia, non ritennero necessaria la chiusura della Val Bondasca. La domanda è: quali passi adesso può intraprendere il Ministero pubblico? La Procura, oltre alla perizia, ha acquisito i complementi di informazioni richiesti dalle parti. Il referto ultimato con le risposte di Oppikofer è stato distribuito alle persone informate dei fatti, che hanno tempo fino al 22 dicembre per una presa di posizione conclusiva. Poi, all’inizio dell’anno prossimo, la magistratura retica dovrà decidere se promuovere l’accusa di omicidio colposo nei confronti di qualcuno o se archiviare l’indagine con un decreto di abbandono. Da quanto filtrato sinora, è soprattutto la posizione di un paio di specialisti dell’Ufficio foreste e pericoli naturali che potrebbe cambiare e aggravarsi. Va però ribadito che questi funzionari cantonali contestano i contenuti della perizia e riaffermano la bontà delle valutazioni fatte nel periodo precedente la frana del 23 agosto del 2017. Da chiarire resta anche la posizione di due rappresentanti del Comune di Bregaglia.

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