L’inchiesta sulla morte degli otto escursionisti che nel 2017 sono stati travolti da una frana in Val Bondasca, nei Grigioni, è sfociata nel rinvio a giudizio di cinque persone per omicidio colposo plurimo. Lo ha anticipato giovedì il Beobachter.
Si tratta di due funzionari cantonali dell’Ufficio foreste e pericoli naturali, un consulente esterno del Cantone, un collaboratore e l’allora sindaca del Comune di Bregaglia Anna Giacometti.
Spetterà dunque al Tribunale regionale di Maloja stabilire se nei giorni e nelle settimane precedenti la frana gli imputati abbiano valutato erroneamente la situazione di pericolo, non chiudendo in anticipo i sentieri.
Dieci giorni prima della tragedia, l’Ufficio grigionese foreste e pericoli naturali aveva raccomandato al Comune di mantenere aperti i sentieri. Il Comune di Bregaglia aveva seguito tale indicazione.
Con i sentieri aperti, il 23 agosto del 2017 otto persone di nazionalità svizzera, austriaca e tedesca vennero travolte da oltre tre milioni di metri cubi di roccia staccatasi dal Pizzo Cengalo.
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