È trascorso un mese dalla frana che ha colpito duramente la Valle Bregaglia, causando morte e distruzione. A trenta giorni di distanza, la regione sembra tornare lentamente alla normalità: i movimenti di roccia sul Pizzo Cengalo diminuiscono, come anche il pericolo di nuove frane.
Le autorità comunali, tracciando giovedì il bilancio dell’attività svolta in queste settimane, non nascondono il timore di nuove colate detritiche ma, sottolineano, "il nostro impegno è ora quello di autorizzare quanto prima la popolazione a far ritorno nelle proprie abitazioni".
Su questo fronte, precisano gli esperti, non è ancora possibile parlare di date certe poiché “al momento non si può ancora definire quando sarà possibile revocare l'evacuazione di Bondo, Spino e Sottoponte”. I lavori di ripristino procedono a pieno ritmo e nel giro di tre settimane Bondo potrebbe avere una nuova strada d'accesso. Ancora da ripristinare, invece, la fornitura di corrente e l'erogazione di acqua potabile.
Bondo, la seconda colata: le immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza di una carpenteria rasa al suolo
RSI Info 25.09.2017, 21:54
Sostegno a Bondo
Proseguono le manifestazioni di solidarietà a favore dei territori colpiti: la Catena della solidarietà ha raccolto 4,3 milioni di franchi, mentre sul fondo aperto dal Patronato svizzero per i comuni di montagna sono confluiti 1,3 milioni. Sul conto comunale per le donazioni, infine, sono stati versati 1,9 milioni di franchi.
ATS/bin