Si apprendono nuovi, importanti dettagli dall’inchiesta che vede coinvolta la granconsigliera socialista Lisa Bosia Mirra, fermata il 1° settembre scorso mentre si apprestava a far entrare illegalmente in Ticino, dal valico di San Pietro di Stabio, quattro migranti minorenni.
Secondo quanto dichiarato già nel verbale iniziale dalla stessa deputata, quello non era il primo viaggio a cavallo della frontiera. Bosia Mirra ha parlato di un totale di sei trasferte, tutte compiute assieme al 53enne del Canton Berna che guidava il furgone su cui si nascondevano i clandestini. La parlamentare avrebbe sempre funto da apripista, senza mai conoscere – hanno affermato entrambi – il numero di profughi a bordo dell’altro veicolo.
Non solo staffette
E al vaglio degli inquirenti, coordinati dalla procuratrice Margherita Lanzillo, non ci sono soltanto le staffette condotte di persona. Bosia Mirra, difesa da Pascal Del Prete, avrebbe fornito pure informazioni logistiche (penalmente rilevanti) a chi varcava il confine.
In proposito sarebbero spuntati nuovi nomi. L’elenco degli indagati potrebbe quindi allungarsi. Lanzillo riprenderà gli interrogatori a breve, dopo aver ricevuto il rapporto di polizia, atteso a giorni.
Francesco Lepori
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