Sarà un’indagine congiunta tra polizia cantonale grigionese e carabinieri di Tirano a fare luce su quanto avvenuto a Brusio all’alba di sabato scorso, quando un grigionese di 30 anni originario della zona è rimasto gravemente ferito in un incidente di caccia. I fatti si sono svolti in una zona posta sul confine tra Val Poschiavo e Valtellina: qui, l’uomo è stato ferito da un colpo esploso da un cacciatore italiano.
Il 30enne ricoverato al Civico di Lugano, ha appreso la RSI, non è ancora ufficialmente fuori pericolo poiché le sue condizioni restano serie, ma perlomeno sono stabili.
Ancora da chiarire la dinamica dei fatti: sul posto sono giunti i carabinieri di Tirano e la scientifica di Coira. Sabato un cacciatore di Villa di Tirano, di 54 anni, avrebbe fatto fuoco per colpire un cervo, salvo poi centrare il 30enne. Lo sparo è avvenuto sul territorio italiano, ma il colpo è stato esploso in direzione del confine elvetico. Allarmato dal grido di dolore che si è udito dopo l'esplosione, il cacciatore italiano ha raggiunto la sua vittima, che nel frattempo è riuscita ad allertare i soccorsi via telefono.
La zona, situata a 1'800 metri proprio al confine tra i due Paesi, un tempo battuta dagli spalloni, è tenuta sotto stretta osservazione sia dai guardiacaccia valtellinesi sia dai colleghi poschiavini, poiché – spiega alla RSI il commissario di polizia provinciale Italo Armanasco – essendoci una radura, i cacciatori la sfruttano visto che i cervi - mossi dall'attività venatoria che si svolge lungo i due lati del confine - escono dal bosco e qui possono essere avvistati facilmente.
Già in passato il luogo è stato teatro di incidenti, ma mai così gravi.