Ticino e Grigioni

Camorino: chiusa l’inchiesta

Prospettato un decreto di abbandono per la morte dei due operai travolti da un cassero. Ma i famigliari chiedono l’assunzione di nuove prove

  • 15 giugno 2023, 18:32
  • 24 giugno 2023, 15:28

Decreto d'abbandono per la morte dei due operai a Camorino

Il Quotidiano 15.06.2023, 19:00

  • Rescue Media
Di: Francesco Lepori

Il procuratore pubblico Pablo Fäh ha chiuso l’inchiesta sulla morte dei due operai italiani che il 2 luglio 2018, a Camorino, rimasero travolti da un cassero in legno, mentre stavano lavorando alla posa dei ripari fonici lungo la A2. Nel farlo il magistrato – si è appreso giovedì – ha prospettato l’abbandono del procedimento penale. Da parte di terzi non ci sarebbero cioè responsabilità di sorta.

La perizia giudiziaria ha stabilito che il pannello cadde perché su quello opposto mancavano degli ancoraggi; le farfalle di sicurezza che avrebbero dovuto tenere unite le due pareti. Convinta del contrario una delle vittime fece togliere l’escavatore con cui reggevano il cassero, che negli istanti successivi rovinò così addosso a lui e al collega.

Di qui le conclusioni tratte da Fäh. Ma i famigliari dei due operai, rappresentati da Rocco Taminelli e Patrick Untersee, non ci stanno, e qualche giorno fa hanno domandato l’assunzione di nuove prove. Complementi peritali. E soprattutto, della documentazione riguardante la sicurezza sul cantiere, che secondo loro sarebbe stata trascurata: sia dalle imprese del consorzio, sia dalla Suva.

Due i punti sollevati: da un lato, la formazione del personale; dall’altro, i controlli per il rispetto delle norme. “Non si può infatti escludere che – citiamo – la totale mancanza di entrambi gli aspetti possa avere un nesso di causalità adeguata con l’incidente.”

Dal canto suo la ditta capofila del consorzio respinge gli addebiti. Sul cantiere – replica l’avvocato Diego Olgiati, interpellato dalla RSI – la sicurezza era stata predisposta in maniera inappuntabile. Quel tipo di lavoro era inoltre già stato eseguito numerose volte, senza alcun problema.

Ora la palla torna nel campo del procuratore pubblico, che dovrà esaminare le istanze probatorie per capire se ordinare, o no, gli accertamenti richiesti dagli accusatori privati. Poi non resterà che attendere la sua decisione finale.

Ti potrebbe interessare