Il cerchio dell’inchiesta sulle fatturazioni fittizie alla Carità di Locarno si è ristretto a tre nomi. Tanti sono (e resteranno) gl’indagati, almeno sul fronte del personale medico. Si tratta del viceprimario di chirurgia e dei due capiclinica che effettuavano le operazioni, poi fatturate come se fossero state eseguite da lui.
Le accuse ipotizzate sono quelle di truffa e falsità in documenti. Il periodo considerato va dal 2011 al 2013, per un totale di oltre 100 d’interventi (e non 55, come riferito dai media nelle scorse settimane). Il danno complessivo dovrebbe comunque rimanere nei 100mila franchi di cui si era parlato.
Per quanto riguarda le modalità di fatturazione, i fatti sono ammessi. Contestata è semmai la consapevolezza dell’illecito. A verbale i due capiclinica (un germanico e uno svizzero tedesco) hanno espresso persino il proprio stupore. “Oltre Gottardo – hanno spiegato – questa è una prassi corrente e accettata.”
Francesco Lepori
Dal Quotidiano