Il Ticino è stato fra i primi cantoni a vietare di accendere fuochi all'aperto: la decisione è stata presa lo scorso 9 luglio e - visto il periodo di particolare siccità - interessa tutto il territorio e tutti i tipi di fuochi. Le infrazioni sono punite con sanzioni che possono arrivare fino a 20'000 franchi.
Nonostante ciò, in alcune località sono state documentate diverse violazioni. È il caso del passo del Lucomagno, dove la commissione che gestisce l'area di interesse federale ha censito ben 250 focolai, in particolare sulla piana di Casaccia. "Malgrado il divieto comunque qualcuno ha preferito accendere la griglia anche a ridosso della zona forestale", ha spiegato alla RSI Christian Bernasconi del Centro Pro Natura di Acquacalda.
"La zona del Lucomagno è adibita prioritariamente al pascolo: non è una zona unicamente di svago, ci sono diversi interessi, e come tale dovrebbe restare", ha sottolineato, ricordando che la natura è anche l'attrattiva principale per tanti escursionisti. "Un incendio della selva secca sarebbe un danno economico difficilmente quantificabile", ha dichiarato Bernasconi.