La mano pubblica - Cantone e Comuni dei Grigioni - dovrà detenere fra il 60 e l'80% del pacchetto azionario delle centrali idroelettriche retiche di cui nei prossimi lustri scadranno le concessioni. È questa la soluzione approvata a larga maggioranza dal Gran Consiglio, che oggi, martedì, ha proseguito il dibattito avviato alla vigilia e definito i dettagli di una strategia energetica che si estenderà da quest'anno fino al 2050.
L'obiettivo di "riportare a casa la produzione", come lo aveva espresso il deputato poschiavino ed ex dirigente di Repower Giovanni Jochum, era già definito. Oggi è in larga misura in mano a grandi gruppi dell'Altipiano. C'era ancora da decidere se, esercitando il diritto di riversione, lo Stato dovesse assumere integralmente o meno il controllo degli impianti. Ha prevalso la volontà di restare aperti alla collaborazione con attori forti e dotati delle necessarie competenze, ma il Parlamento ha comunque voluto una maggiore partecipazione pubblica rispetto al 30% che era ipotizzato nel messaggio governativo.