Ilario Garbani, produttore di farina bona, è il vincitore dell’edizione 2017 della Chiocciola di Slow Food Ticino.
Il riconoscimento, si può leggere in un comunicato diffuso domenica, viene attribuito ogni anno a una personalità della Svizzera italiana che si è particolarmente distinta nella sua attività professionale per il rispetto e la messa in valore dei prodotti tipici del territorio. Il riconoscimento è stato consegnato venerdì 24 marzo a Manno in occasione dell’assemblea annuale dell’associazione, che quest’anno compie i 30 anni di vita.
Durante l’incontro è stato rinnovato parte del comitato e tra i principali progetti previsti per il 2017 spicca un’applicazione per telefonini capace di proporre ristoranti, negozi e produttori vicini alla filosofia del "mangiare con lentezza" presenti sul territorio.
La farina bóna
L’origine di questo prodotto tradizionale della Valle Onsernone risale al 19esimo secolo, ma i dettagli precisi restano ancora oggi piuttosto incerti. Si tratta di farina di mais ottenuta macinando molto finemente la granella precedentemente tostata, senza glutine. La "farina sec’a" a Vergeletto e "la farina bóna" a Loco sono due nomi che designano lo stesso prodotto, che costituiva un alimento quotidiano dell’alimentazione degli onsernonesi. La farina bóna era consumata quasi sempre con latte (caldo o freddo), burro e sale. La tostatura del mais è documentata anche nelle Terre di Pedemonte, nella bassa Vallemaggia e in valle Verzasca.
RedMM/AlesS