Ticino e Grigioni

Cinghiali: aumentano le catture, restano i problemi

Cadenazzi (Federviti): la popolazione è in aumento”- Jelmini (Società agricola del Mendrisiotto): una via d’uscita senza danni non l’avremo mai

  • 2 agosto, 21:49
  • 5 agosto, 09:29
03:29

Cinghiali: più catture ma restano i problemi

Il Quotidiano 02.08.2024, 19:00

Di: Quotidiano /RSI Info 

Crescono le catture, ma la pressione dei cinghiali sull’agricoltura resta alta. La seconda estate consecutiva di caccia straordinaria permette di contenere solo in parte l’impatto dell’ungulato e i continui danni alle coltivazioni fanno perdere tempo e denaro.

Chi vive di agricoltura non si fa illusioni: “una via d’uscita senza danni non l’avremo mai”, dichiara alla RSI Pierluigi Jelmini, presidente della Società agricola del Mendrisiotto.

Sul terreno la situazione resta difficile. “Non c’è più un periodo senza cinghiali. Durante la vendemmia possono danneggiare il frutto e nel resto dell’anno fanno danni al suolo” puntualizza il presidente di Federviti, Davide Cadenazzi. Jelmini aggiunge: “il cinghiale compromette il pascolo e il prato”.

Le difficoltà sono note alle autorità cantonali. Per il secondo anno consecutivo in Ticino il cinghiale può essere cacciato nei mesi di giugno e luglio, allo scopo di contenerne la popolazione. Nell’estate 2023 le catture sono state 1’100. Durante il periodo venatorio appena concluso, 1’300.

“La popolazione dei cinghiali è sempre in aumento”, dice Cadenazzi. Lo dimostrano proprio le catture : più animali cacciati significa più animali presenti.

Per Jelmini invece le catture sono alte perché “la caccia viene effettuata di notte e quindi ci sono più possibilità di prenderli. Però per noi agricoltori non basta”.

La caccia estiva è uno strumento puntuale più che una soluzione definitiva. Per Cadenazzi “Sicuramente ha una certa efficacia. In questo periodo e verso la vendemmia si sente che cambia qualcosa, questo va detto”.

Dopo una prima parte di stagione resa difficoltosa dal maltempo, l’attenzione in vigna è ora al raccolto. Gli attacchi del cinghiale, ma anche dei cervi, ci saranno: e per questo, nonostante gli abbattimenti estivi, la protezione viene rafforzata.

“Per noi significa lavoro in più, mentre il guadagno è sempre lo stesso” afferma Jelmini. E Cadenazzi aggiunge: “Il fatto di dover lottare sempre di più e proteggere il vigneto è qualcosa di abbastanza frustrante perché non si vede un miglioramento”.

Correlati

Ti potrebbe interessare