Il 63,4% dei votanti ticinesi ha deciso domenica che la civica dovrà essere insegnata alla scuola media come una materia a sé stante per almeno 2 ore mensili ed avere una nota distinta. Una "conferma" per i vincitori, un'occasione sprecata per i vinti.
Il comitato promotore dell'iniziativa, ha accolto con soddisfazione l'esito e il primo firmatario Alberto Siccardi ha spiegato che "l'obiettivo minimo era parlare del problema e non vivere di nuovo quel momento di inganno sostanziale che c'è stato nei primi anni del 2000 quando i giovani liberali hanno ritirato l'iniziativa sotto la promessa che la civica sarebbe stata insegnata". Siccardi a sorpresa ha poi spiegato di non aver mai inteso la civica come un insegnamento completamente separato dalle altre materie: "Nulla vieta agli insegnanti di parlare di civica nelle ore di storia e viceversa, forse non l'abbiamo detto in maniera trasparente".
Il risultato netto e schiacciante ha stupito il comitato dell'Associazione ticinese degli insegnanti di storia: "Non ce l'aspettavamo: evidentemente qualcosa non ha funzionato nella nostra comunicazione, abbiamo sempre cercato di argomentare, senza evitare slogan e facili soluzioni. Questo è per noi motivo di doppia delusione", ci spiega il docente e segretario dell'Atis, Massimo Chiaruttini.
L'iniziativa verrà applicata presumibilmente nel settembre del 2018.
CSI/APe
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