Sono comparsi mercoledì davanti alle Assise criminali di Lugano i malviventi implicati nella rapina ai danni di un furgone portavalori ad Agno, nel marzo dello scorso anno. Un colpo da maestri, che fruttò circa 170'000 franchi, mai recuperati. Le quattro persone alla sbarra sono accusate soprattutto di aver ideato il piano. I due autori materiali del colpo sono ancora ignoti e a piede libero, poiché nessuno ha fatto i loro nomi. Gli imputati comparsi in aula sono sulla sessantina, uno di loro sta per compiere 74 anni. Il più giovane, un 54 enne, si dice estraneo ai fatti.
La pubblica accusa non ha dubbi: il terzetto più anziano, estremamente affiatato, ha trovato l’obiettivo, pedinato e studiato il portavalori che viaggiava su un auto non blindata. Un colpo studiato nei minimi dettagli e compiuto materialmente da due giovani ingaggiati per l’occasione, che sono riusciti a far perdere le tracce fuggendo oltre frontiera. All’arresto dei quattro gli inquirenti erano giunti grazie ad un operazione congiunta fra le polizie ticinesi e i carabinieri di Luino.
Per la banda la procuratrice pubblica Pamela Pedretti ha chiesto due pene da 4 anni di carcere, una di 3 anni per l'uomo più anziano e 18 mesi, interamente da espiare per il più “giovane” del Gruppo.
CSI/bin