I ripetuti zeri hanno lasciato un po' stupito il medico cantonale Giorgio Merlani: "Io stesso avevo detto che le aperture dell'11 maggio erano troppo ravvicinate. I dati per certi versi mi smentiscono e sono contento che siano bassi, ma questo non significa che il virus sia sparito". Interrogato sulla questione relativa alle scuole, Merlani è stato abbastanza chiaro: "La scuola va avanti a regime ridotto e i casi sono stati zero. Forse si sarebbe potuto aprire un pochettino di più, non dico a regime normale, ma si sarebbe potuto fare un ulteriore passo".
Il medico cantonale è poi ritornato su uno degli eventi che più volte è finito sul banco degli imputati, il Rabadan: "È cominciato una settimana prima del primo caso. A quel punto c'erano ancora due giorni di carnevale di Bellinzona. Non bisogna dimenticare che c'erano anche le vacanze, chissà quante persone sono andate a sciare sulle Dolomiti, che è una delle zone più colpite in Europa. Non è il carnevale a essere stato fatale, chi lo sostiene, sulla base di che dati lo fa?".
Chiusura sul piano pandemico cantonale, che risale al 2007: "Prima di rivedere il piano cantonale, bisogna rivedere quello federale. La cosa fondamentale adesso è lavorare per adattare un piano pandemico nuovo sulla situazione".