I responsabili svizzeri, italiani, ticinesi e lombardi della gestione del sito del Monte San Giorgio, uno dei maggiori giacimenti di fossili del mondo riconosciuto come patrimonio mondiale dell'umanità dal 2003 sul versante svizzero e dal 2010 su quello italiano, si sono incontrati lunedì ad Arcisate per definire il piano dei prossimi 10 anni, che va ad attualizzare quello già esistente e che sarà pronto nei prossimi mesi.
Lo hanno fatto con l'aiuto di uno dei massimi esperti internazionali dell'UNESCO, Pierre Galland, secondo il quale "la gestione scientifica funziona molto bene" ma "bisogna incentivare la coordinazione fra i due paesi, migliorare le relazioni pubbliche, le infrastrutture turistiche e avere una maggiore visione di insieme".
Bisogna discutere "la promozione, l'educazione e come usare tutte le scoperte scientifiche che si fanno sul San Giorgio", precisa Carlo Ossola, responsabile per la Confederazione dei beni inseriti nel patrimonio mondiale.
CSI/pon