Omicidio colposo, lesioni colpose, franamento e violazione delle regole dell’arte edilizia. Sono questi i reati ipotizzati dalla magistratura, che sta cercando di far luce sulle cause (e le eventuali responsabilità) della tragedia di Davesco. Il procedimento penale è stato aperto, per ora, contro ignoti.
Il procuratore pubblico Nicola Respini ha richiesto, sia al Municipio sia al Cantone, tutta la documentazione relativa alla palazzina travolta e al capannone industriale a monte del pendio. L’intera area è stata posta inoltre sotto sequestro, anche per preservare la scena che il perito sta esaminando.
L’esperto dovrà stabilire perché il muro di contenimento accanto all’officina ha ceduto. Solo colpa del maltempo? Oppure il manufatto, costruito negli anni Ottanta, non era stato realizzato in maniera corretta? Sull’ipotesi di un difetto incombe comunque – va detto – il rischio della prescrizione, che soltanto eventuali interventi eseguiti successivamente potrebbero far cadere.
Francesco Lepori
Dal TG20
17.11.2014: Tragedia di Davesco
Dal Quotidiano