I casi di di persone che hanno abbandonato l’assistenza sociale a favore di un reinserimento nel mondo del lavoro sono in aumento, così come è in crescita il numero delle persone che ne beneficia, triplicato negli ultimi 11 anni passando dai 2'300 casi nel 2003 agli oltre 6'400 nel 2014. Evoluzioni e tendenze di questa tipologia di aiuto sociale sono state registrate nell’analisi pubblicata giovedì dall’Ufficio cantonale di statistica ticinese.
Lo studio raccoglie i dati compresi tra il 2006 e il 2014 e cerca di capire, tra le altre cose, in quale misura determinate categorie della popolazione hanno più o meno facilità a uscire dall’assistenza e quali sono i percorsi successivi.
Ecco alcuni dati. Il 37% delle domande chiuse ha beneficiato di prestazioni durante al massimo sei mesi, il 53% fino a un anno, il 16% ha superato i tre anni.
Sono in diminuzione rispetto al passato i casi di chi prosegue la protezione sociale attraverso altre vie, quali indennità giornaliere, AVS/AI e LAINF.
Le difficoltà maggiori a uscire dall’assistenza le hanno i giovani adulti (20-29 anni) e le persone vicine all’età di pensionamento (50-59 anni).
Lo studio ha messo pure in evidenza come la situazione per i beneficiari risulti fragile anche dopo l’uscita dal dispositivo con il 13% tornato in assistenza per almeno una seconda volta dopo aver chiuso la domanda. Questa tendenza è in aumento ed evidenzia non tanto un problema di cronicità per tempi lunghi a beneficio dell’assistenza, quanto una parte non trascurabile di beneficiari che entra ed esce più volte dalle sue casse.
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