L’idea di un Centro educativo chiuso per minorenni in Ticino è stata lanciata dal cantone lo scorso aprile, ma strutture analoghe a nord delle Alpi sono sotto occupate o chiuse. Una situazione che ha fatto nascere un dibattito sul progetto ticinese.
Raffaele Mattei, direttore della Fondazione Amilcare, che si occupa della reintegrazione degli adolescenti, sostiene che sarebbe meglio usare l’investimento previsto, di 5,5 milioni, per sostenere progetti a favore dell’inclusione dei minorenni.
Paolo Beltraminelli in risposta sottolinea che la struttura non sarebbe per criminali, ma ragazzi problematici che potrebbero essere pericolosi per sé e gli altri da recuperare, che potrebbero avere così un sostegno in italiano.
CSI/sf