La guardia di confine arrestata martedì non si limitava a indicare ai suoi complici i valichi incustoditi. Lo stesso sergente fungeva da spallone, trasportando dall’Italia al Ticino il denaro da riciclare. Al momento del fermo aveva con sé più di 100mila euro.
Tre i filoni dell’inchiesta che, oltre a lui, ha portato in carcere la moglie e altre tre persone. Uno riguarda la prostituzione; il secondo una bancarotta fraudolenta commessa oltre frontiera; il terzo un giro di denaro orchestrato sull’asse Milano-Ticino-Cina. Il tutto per un totale ben superiore ai tre milioni di franchi ipotizzati ieri, che si riferiscono solo all’ultima delle fattispecie.
Il quintetto ammette sostanzialmente i fatti. Ne contesta semmai la rilevanza penale. Una delle due donne arrestate è già stata scarcerata. Gli altri imputati restano invece, almeno per ora, dietro le sbarre.
Francesco Lepori
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CSI 18.00 Il servizio di Pervin Kavakcioglu
RSI Info 20.02.2014, 19:44