La procura ha avviato un’inchiesta su un presunto abuso sessuale che sarebbe avvenuto alla spiaggetta di Arbedo la scorsa estate, tra il 6 e il 7 luglio.
Otto amici, sulla trentina, si erano dati appuntamento per una festa. Al termine due di loro, rimasti soli, ebbero un rapporto sessuale; entrambi sotto l’influsso dell’alcol.
Già dal mattino la donna espresse il proprio disagio, all’amico stesso e ad altri. Non perché l’avesse costretta, ma per le sue condizioni al momento del rapporto (di cui non ricordava praticamente nulla). In seguito sporse denuncia: “Se fossi stata lucida – spiegò agli inquirenti – non avrei mai dato il mio assenso”.
Di qui gli accertamenti, sfociati in un non luogo a procedere. Il suo legale, Niccolò Giovanettina, si è rivolto però alla Corte dei reclami penali, che gli ha dato ragione, ordinando al ministero pubblico di riaprire il caso.
Di recente il procuratore Simone Barca ha sentito i partecipanti alla festa e interrogato l’uomo in qualità di imputato. I reati ipotizzati sono violenza carnale e atti sessuali con persone incapaci di discernimento o inette a resistere.
Abusi sul treno, minorenne condannato
Il Quotidiano 23.02.2024, 19:00