Furti di vario genere, estorsioni e traffico di sostanze stupefacenti: sono i reati di cui sono accusate cinque persone, tra cui due minorenni, arrestate al termine di una vasta inchiesta che ha permesso di ricostruire una sessantina di eventi a carattere criminoso, avvenuti prevalentemente nel Mendrisiotto. Una quarantina di altre persone, si legge in un comunicato congiunto diramato da procura, magistratura dei minorenni e polizia cantonale, sono invece indagate a piede libero.
L'indagine ha preso il via nel 2017, dopo la segnalazione di una serie di furti. Colpi che gli inquirenti attribuiscono ad un’unica banda, il cui capo era un 23enne svizzero residente nel Mendrisiotto. Il giovane è finito in manette nel novembre dell’anno scorso e si trova tuttora in detenzione preventiva.
Secondo gli elementi raccolti, il gruppo era pure dedito ad estorsioni, compiute ai danni di piccoli spacciatori locali, a cui venivano sottratti soldi e sostanze stupefacenti, ben sapendo che le vittime non avrebbero sporto denuncia.
Il provento dei vari crimini veniva in buona parte impiegato per acquistare marijuana e cocaina: droga da rivendere al dettaglio sulla piazza locale.
L’inchiesta, coordinata dal procuratore pubblico Roberto Ruggeri e dalla magistratura dei minorenni, ha impegnato diverse sezioni della polizia cantonale e in particolar modo il nuovo Gruppo minori, specializzato in reati che vendono accusati giovani con meno di 18 anni.
La gang del Mendrisiotto
Il Quotidiano 25.07.2019, 21:30