Dopo le scuole elementari e le scuole medie, lunedì mattina in Ticino hanno riaperto le porte anche le scuole superiori pubbliche. Tutto è stato organizzato per permettere il rispetto delle norme cantonali, anche se dopo mesi di lontananza è stato difficile per gli allievi mantenere le distanze. Gli studenti hanno così potuto condividere le proprie esperienze. Un incontro fortemente voluto dalla maggior parte dei direttori.
"Stiamo qui due orette e basta"
"In realtà non è che ricominciamo - specifica un giovane ai microfoni della RSI - è solo un ritrovarsi tra compagni e niente di più. Ci comunicano le note, rivediamo i professori... infatti stiamo qui due orette e basta". "Le lezioni sono state veramente un'altra esperienza - aggiunge poi una ragazza - ma siamo riusciti comunque a gestirla abbastanza bene".
Nella classe di quarta H, nessun bocciato. È vero che non ci sono stati gli esami... ma comunque anche la scuola a distanza è stata valutata. Sia da parte dei docenti, sia da quella degli allievi che, a gruppi, saranno richiamati a scuola anche se solo per una toccata e fuga.
"Trovo che a certi docenti è mancata un po' di flessibilità - spiega un ragazzo durante un momento di condivisione. Per un altro studente, invece, la difficoltà è stata quella di organizzarsi.
Parola ai docenti
"Ho utilizzato molto il telefono - ha detto Lucio Calcagno, docente di matematica - Quando mi rendevo che degli studenti sparivano un po', non entravano nel sistema online e latitavano un pochino. Devo dire che da parte dei genitori ho riscontrato molta collaborazione".
"Ci sarà forse un tasso di promozione maggiore rispetto ad altri anni - aggiunge Michea Simona, direttore del Liceo Lugano 2 - Anche perché in fondo, in questo periodo, è come se avessero fatto degli esami: doversi arrangiare da soli di fronte a un computer e trovare il modo di studiare in modo più autonomo".
Per le quarte è previsto un secondo incontro dove verranno consegnati i diplomi. Classi che arriveranno all'Università con un bagaglio di autonomia invidiabile, anche se non potranno festeggiare la consegna dei diplomi come desiderato.