Il divieto di vendita delle sigarette elettroniche (e-cig) ai giovani sotto i 18 anni fa acqua. In Ticino un punto di smercio su quattro fornirebbe infatti ancora le e-cig e prodotti simili ai minorenni. È quanto emerge da una serie di controlli effettuati dal Dipartimento sanità e socialità in collaborazione con Radix Svizzera italiana. Il quadro, negativo, riguarda 112 punti vendita situati in prossimità di 21 scuole medie.
Dallo scorso 1° giugno, con la modifica della legge sanitaria (LSan), vige la stretta anagrafica sul fumo elettronico. I controlli sono stati svolti con il supporto di un gruppo di ragazze e ragazzi di età compresa tra i 13 e i 17 anni, formati per svolgere queste verifiche e accompagnati da un operatore adulto. I minorenni hanno chiesto di acquistare una specifica tipologia di sigaretta elettronica monouso, la così detta Puff Bar, attualmente il dispositivo più diffuso e utilizzato tra i giovani. I ragazzi non potevano celare la loro età o tentare di indurre all’errore gli esercenti e, in caso di richiesta da parte dei venditori, erano tenuti a presentare un documento d’identità.
Il DSS ricorda che la LSan obbliga il rivenditore di e-cig a chiedere un documento d’identità al cliente in caso di incertezza sull’età.
Il bluff delle puff (versione integrale)
RSI Info 20.06.2023, 23:20