Una frattura, quella nel settore dell'editoria in Italia con la ormai certa divisione tra Milano e Torino del Salone del libro, che ha avuto echi anche in Ticino. Diversi editori locali, infatti, partecipano alla rassegna piemontese dagli esordi e si dicono dispiaciuti di quanto avvenuto. Hanno ribadito altresì che se la prospettiva sarà quella di due fiere concomitanti, "scegliere dove andare sarà inevitabile".
"Dal punto di vista degli editori, come associazione, cambia poco perché è una vetrina, non siamo toccati in maniera radicale ma dispiace perché Torino è la sede storica", ha detto Gabriele Capelli, presidente della Società editori svizzera italiana (SESI), intravedendo una sorta di guerra tra case editrici se la kermesse sarà fatta nel medesimo momento.
Gli editori ticinesi potrebbero trovarsi di fronte alla scelta su dove andare anche perché non si può prescindere dalle risorse per partecipare a questi eventi, soldi che arrivano anche da Pro Helvetia e che vanno nella direzione della riduzione, del risparmio. Un buon motivo per selezionare in quale fiera essere presenti.
CSI/sdr
CSI 18.00 del 29.07.2016 Il servizio di Romina Lara
RSI Info 29.07.2016, 20:16
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