È stata un’estate da dimenticare quella 2015 per il settore turistico ticinese. I dati diffusi lunedì dall’Osservatorio sul turismo dell’Istituto di ricerche economiche dell’USI evidenziano infatti una situazione davvero critica per questo settore chiave per il Ticino, tanto che nel trimestre giugno-agosto il calo è stato dell’8,4%.
I pernottamenti
Le 870'369 presenze registrate sono infatti circa 80'000 in meno rispetto allo stesso trimestre del 2014, con il momento peggiore vissuto in agosto quando si sono avuti 309'140 turisti, con un tonfo del 13% rispetto a un anno fa.
Gli arrivi
Da gennaio i pernottamenti in Ticino sono diminuiti del 6,7% (1'550'401 presenze), quasi 110'000 in meno rispetto all’identico periodo 2014.
Mancano soprattutto i turisti confederati, calati di circa 38'000 unità (-6,7%) a 531'355 persone registrate. Si tratta del dato più basso dal 1992 a questa parte. Su scala regionale, a soffrire particolarmente è l’area del Lago Maggiore e Valli, che ha avuto 41'556 presenze in meno (-8,8%).
Anche nei Grigioni la situazione è negativa, visto che rispetto al periodo gennaio-agosto 2014 mancano 192'000 notti (-5,1%) e sul solo mese di agosto in territorio retico si registra la maggiore flessione in termini assoluti, ovvero un calo di 50'000 pernottamenti (-8,7%).
EnCa/ATS
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