L’ex direttore di scuola media del Luganese arrestato con l’accusa di atti sessuali con fanciulli si è ufficialmente dimesso. Lo ha confermato il direttore del DECS Manuele Bertoli in conferenza stampa. “Dopo l’arresto abbiamo chiesto l’accesso agli atti al procuratore pubblico, dai quali è emerso che c’erano tutti gli elementi per una rottura immediata del rapporto di lavoro. La procedura prevede però un termine per permettere all’interessato di formulare le proprie osservazioni, tra cui c’era appunto la proposta di dimissioni. Ieri è scaduto il termine e pertanto le dimissioni sono state accettate dal Consiglio di Stato”.
Direttore delle Medie: nessuna segnalazione a Bellinzona
Il Quotidiano 29.09.2022, 21:00
“Nessun trasferimento”
Bertoli ha poi proseguito spiegando che l’informazione odierna “era dovuta, anche se ci sarà un dibattito parlamentare e c’è un’inchiesta penale in corso, ma alcuni fatti vanno chiariti”. E uno di questi è il presunto trasferimento di cui sarebbe stato oggetto il 39enne. “Non c’è mai stato un trasferimento per cause comportamentali o altro di simile, i movimenti di sede sono stati dovuti unicamente a ragioni organizzative, in quanto il docente non aveva ancora ottenuto l’abilitazione e pertanto nell’assegnazione delle ore doveva adattarsi rispetto ai docenti abilitati e nominati che hanno la precedenza”.
Per quanto riguarda le segnalazioni Bertoli ha ricordato che la “scuola è un sistema complesso, basato sulla fiducia e non sul controllo. E proprio la rete basata sulla fiducia permette spesso di cogliere problemi e segnali”. Per suffragare questa tesi il direttore del DECS ha poi citato tre casi in cui la rete ha funzionato: lo sventato attentato alla SCC di Bellinzona, l’allontanamento di un docente di liceo segnalato per comportamenti ambigui e il caso di un padre siriano che commetteva violenze sui figli, per cui il giudice ha ordinato al procuratore di capire se si fosse venuti meno all’obbligo di segnalazione, procedimento conclusosi con un non luogo a procedere "che dimostra come sia difficile trovare delle mancanze nelle segnalazioni".
“Se la rete parla, si interviene, altrimenti è davvero difficile. In questo caso ribadisco e sottolineo che al livello dei vertici del DECS non sono mai giunte segnalazioni sul docente coinvolto. Abbiamo saputo che dei segnali erano emersi dai genitori, ma erano stati indirizzati alla direzione della scuola stessa e lì si sono fermate”. Bertoli ha infine ricordato che, oltre alle questioni penali, ci sono quelle deontologiche: “Abbiamo un codice che vieta qualsiasi rapporto con persone al di sotto dei 18 anni, dunque più severo della legge penale (16, ndr). E vengono ritenute inopportune anche quelle tra i maggiorenni se riguardano un rapporto docente-allievo”.
Il direttore del DECS ha poi confermato l'avvio dell'inchiesta amministrativa, seppur attualmente "congelata in attesa degli esiti di quella penale, per la quale abbiamo chiesto al procuratore pubblico aggiornamenti quanto prima sul tipo e la quantità di eventuali segnalazioni".
Zaninelli: “Da oggi nuova co-direzione”
Ha poi preso la parola la caposezione dell’insegnamento medio Tiziana Zaninelli che, dopo aver spiegato come funziona la procedura di abilitazione, di nomina e di selezione dei docenti e dei direttori, ha comunicato che la sede del Luganese da oggi verrà condotta da una nuova co-direzione. “Affianco all’attuale vicedirettrice Federica Pedretti, che è pure psicologa e docente di sostegno, ci sarà il docente di educazione fisica e formatore del DFA Luca Zanini e altri due collaboratori di direzione.”
Per quanto riguarda la nomina a direttore del 39enne Zaninelli ha sottolineato che fino a lì il percorso professionale era stato ritenuto “senza macchia, anzi viste le diverse sedi in cui ha lavorato i rapporti sono stati firmati da più direttori ed erano tutti positivi”. Zaninelli ha anche spiegato che il docente era l’unico candidato al posto di direttore e che “nessuno, in nessun modo, mi aveva segnalato alcunché di negativo sulla persona”.
Per quanto riguarda il percorso legato all’affettività e alla sessualità intrapreso dal docente durante le lezioni di latino, lo stesso “era stato proposto come tema per il lavoro di abilitazione e anche altri 5 docenti in formazione lo avevano scelto per i propri percorsi, tra cui anche un altro docente di latino. Quello che invece è chiaramente stato un errore della scuola è stato il non informare le famiglie anticipatamente, errore a cui abbiamo rimediato con una serata informativa con i genitori dedicata proprio al tema.” Il secondo errore, ha ammesso sempre Zaninelli, è stato affidare le comunicazioni alla piattaforma Whatsapp: “Si potevano usare metodi già in uso alle medie, come le scatole delle domande anonime”. La caposezione dell’insegnamento medio ha comunque escluso “qualsiasi causalità tra quanto successo nel 2017 e i fatti recenti”.
Berger: “Nuovo modello di controllo qualità direzioni allo studio”
Davanti ai media si è espresso anche il direttore della Divisione della scuola Emanuele Berger che, dopo aver espresso vicinanza alle vittime della vicenda e aver ricordato gli strumenti attualmente in vigore per le segnalazioni, ha annunciato un nuovo modello in progettazione per la gestione della qualità nelle direzioni delle scuole.
“Ci siamo accorti, già in tempi non sospetti – si parla del 2018/2019 – che mancava un monitoraggio sistemico e un accompagnamento sistematico in caso di problemi in una sede. Si tratta di un modello che servirebbe per gestire e promuovere la qualità delle direzioni delle sedi scolastiche”.
Il modello si aggiungerà al già presente servizio per le segnalazioni di possibili abusi sessuali nell’ambito scolastico e alla possibilità per i docenti, così come per tutti i funzionari cantonali, di segnalare problemi nell’apposita sezione del sito web cantonale.
Docente in carcere, ammessa una relazione
Il Quotidiano 19.09.2022, 21:00