Ticino e Grigioni

Fallimento Rainbow, solo la punta dell’iceberg

La notizia non ha sorpreso gli addetti ai lavori, che segnalano le molte fragilità del settore della sicurezza in Ticino

  • 2 maggio, 20:31
  • 2 maggio, 22:54
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Fallimento Rainbow e i problemi del settore

SEIDISERA 02.05.2024, 18:09

Di: Seidisera/RSI Info 

È stato pubblicato giovedì sul foglio ufficiale il fallimento della Rainbow SA. La RSI ha provato a più riprese a contattare il titolare dell’azienda ma sempre senza successo. Ci è stato però confermato che l’azienda aveva in sospeso dei servizi con enti pubblici, tra cui la Città di Bellinzona.

A questo proposito i rappresentanti della ditta avevano avvertito martedì pomeriggio la cancelleria comunale della cessazione dell’attività. Poco prima, dunque, di mandare una mail ai 22 dipendenti con la quale venivano informati del fallimento dell’azienda.

Un fallimento che non sorprende troppo

Dal sindacato UNIA hanno confermato alla RSI che più di una volta ci sono state vertenze e violazioni del Contratto Collettivo. Tra chi non ha manifestato sorpresa di questo esito, vi è Laura Gianinazzi, che rappresenta in Ticino la Pako Sicherheit, la commissione paritetica che sorveglia il rispetto del CCL delle imprese che si occupano appunto di servizi di sicurezza. “Non sono rimasta sorpresa – ha dichiarato alla RSI –. Era un’azienda conosciuta nel settore. Abbiamo ricevuto diverse segnalazioni su come funziona e quindi diciamo che non me lo aspettavo ma quando è successo non ero sorpresa”.

Volendo fare una panoramica su questo settore in Ticino, secondo Laura Gianinazzi emerge una situazione di importante squilibrio tra le 2-3 agenzie molto grandi, che hanno anche sede principale in Svizzera interna, e quelle prettamente locali. C’è poi tantissima concorrenza e si gioca molto al ribasso. Raccogliendo un po’ di informazioni da altre agenzie ticinesi, sembra poi si giochi un po’ troppo al ribasso perché le regole vengano sempre rispettate. Infatti - e questo è stato confermato alla RSI anche dalla rappresentante della commissione paritetica - le violazioni del CCL non mancano. In particolare nel calcolo delle spese per le trasferte, fattore questo molto importante in questo settore. “Ci sono magari anche delle agenzie – spiega Gianinazzi - che profittano della complessità di questo articolo e si inventano modalità di indennità di trasferta che non sono conformi al CCL”.

Novità dal prossimo primo gennaio

Giangiorgio Gargantini di UNIA ha dichiarato mercoledî che non si stupirebbe di vedere chi ha appena chiuso la Rainbow aprire, fra non molto, un’altra società con un altro nome. Sono dubbi leciti? In effetti c’è già un’altra società attiva nella sicurezza che si può ricollegare all’ormai fallita Rainbow e che giusto un paio di mesi fa ha registrato un cambio di sede. Al di là del caso Rainbow, però, da più parti c’è stato segnalato come l’apertura e la chiusura di società in breve tempo, con fallimenti quantomeno sospetti, si registrano anche in questo settore professionale.

Una situazione che però sarà maggiormente regolamentata in futuro. Il perché lo spiega Fernando Piccirilli della sezione di esecuzione e fallimento del Canton Ticino: “La novità è che dal primo gennaio del 2025 è modificata la legge per cui d’ora in avanti si fallirà anche per gli oneri sociali e i crediti fiscali. È stato fatto proprio per combattere questi abusi. C’erano ditte attive sul mercato che pagavano i fornitori e altri debiti, lasciando indietro fisco e oneri sociali sapendo che per questi non potevano fallire e quindi di fatto distorcevano la concorrenza. Il nuovo articolo di legge obbliga gli uffici fallimenti di tutta la Svizzera a segnalare al Ministero pubblico i casi sospetti dove possono esserci reati fallimentari”.   

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