Ticino e Grigioni

Falso Bourgogne, due scarcerazioni

I due imprenditori coinvolti nella truffa, comunque, restano indagati in Italia e in Svizzera

  • 2 dicembre 2013, 09:06
  • 6 giugno 2023, 11:03
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  • Ti-Press

Si arricchisce di un nuovo capitolo la vicenda legata alla produzione e alla vendita di falso vino pregiato francese, emersa di recente in Italia e che ha visto coinvolti padre e figlio, quest’ultimo domiciliato nel Luganese.

Le due persone implicate - stando a quanto riporta il Corriere del Ticino - sono state scarcerare, nonostante restino indagate in Italia e in Ticino, e non verranno estradate in Francia. I due imprenditori erano finiti dietro le sbarre a Novara nelle scorse settimane, in seguito ad un’indagine internazionale per “contraffazione e contrabbando di falso Romanée-Conti, un vino prodotto in Borgogna tra i più prestigiosi del mondo”.

Nei giorni scorsi, a sorpresa, la Corte d’Appello di Torino ha infatti respinto la richiesta di estradizione formulata dalla magistratura di Digione che aveva avviato le indagini su denuncia della casa vinicola. I due restano indagati a piede libero: il padre in Italia, il figlio a Lugano, dov’è domiciliato ed è amministratore unico della società che si occupa proprio di commercio di vini e alcolici e che sarebbe stata coinvolta nella truffa.

Red MM/bin

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