Il futuro del settore finanziario è già sotto gli occhi di tutti gli addetti ai lavori e si chiama fintech: l'applicazione di soluzioni tecnologiche volte a migliorare e innovare prodotti, processi e servizi del settore finanziario. Una sfida ricca di incognite al centro del Lugano Banking day, svoltosi martedì al Palazzo dei Congressi. Tra i temi: Blockchain, pagamenti del futuro e il ruolo che domani avrà la tecnologia nel settore bancario.
Il Cantone ha commissionato un approfondimento al Centro studi bancari dal quale emerge un settore più sviluppato del previsto, ma pure un certo ritardo nella presa di coscienza di quanto sta accadendo. Metà degli attori sta ancora a guardare, a causa soprattutto della scarsa conoscenza e dei pochi soldi da investire, dei limiti informatici e nella regolamentazione, e della clientela tradizionalista.
Al mondo ci sono 40 poli fintech. Per Alberto Petruzzella, presidente dell’Associazione bancaria ticinese, il Ticino non deve per forza competere a livello internazionale: “Cominciamo a competere bene a livello nazionale. Ci sono Zurigo, Ginevra e Zugo che sono molto sviluppati e sono certo che potremo trovare delle buone collaborazioni per le nostre aziende. Ci sono relativamente poche banche che hanno sede in Ticino, dobbiamo fare sistema e trovare una nostra nicchia”.
CSI/Quotidiano/BRav