Si profila il processo per il frate cappuccino finito in manette nel mese di febbraio, con l’accusa di avere abusato di una donna disabile. Settimana scorsa – si è appreso mercoledì – la procuratrice pubblica Valentina Tuoni ha chiuso infatti l’inchiesta, e a breve firmerà il suo rinvio a giudizio.
Tre i reati di cui il religioso d’origine asiatica, arrivato in Ticino alcuni anni fa, dovrà rispondere in aula: coazione sessuale, molestie e atti sessuali con persone incapaci di discernimento o inette a resistere. Gli inquirenti hanno accertato due episodi. In entrambi i casi si tratta di palpeggiamenti nelle parti intime. Il primo sopruso è avvenuto tra le mura del convento sopracenerino dove il frate viveva. Il secondo – più grave – a casa della vittima.
L’imputato, difeso da Stefano Pizzola, ha ammesso le sue responsabilità, e in carcere sta già espiando anticipatamente la pena. Ci sono poi questioni che esulano dall’ambito penale, di cui il francescano renderà conto (assieme al resto) al suo ordine di appartenenza. L’uomo – è emerso dalle indagini – intratteneva anche una relazione consenziente con una donna sposata.
Francesco Lepori