L'industria manifatturiera ticinese chiude il 2015 in fase negativa, confermando il trend innescatosi già nel 2014. I dati pubblicati dall'Ufficio cantonale di statistica (USTAT) mostrano come il lento declino settoriale non si sia arrestato nemmeno nell'ultimo trimestre dell'anno.
Gli imprenditori lamentano la scarsità della domanda e problemi di concorrenzialità sui mercati esteri. Nell'ultimo periodo i prezzi di vendita hanno subito un'ulteriore contrazione. Lo studio ha permesso di rilevare che le capacità tecniche di produzione complessivamente sono giudicate consone alle necessità, così come il livello di impiego. Un miglioramento della fase congiunturale è atteso per la seconda metà del 2016.
Attività sempre più in difficoltà (clicca sull'immagine per ingrandirla)
"Prosegue per il settore industriale il rallentamento congiunturale e il deterioramento della situazione reddituale delle imprese. Se complessivamente il livello degli ordinativi mostra una certa stabilità, a preoccupare sono gli interrogativi sulla capacità delle imprese di continuare a investire sul territorio cantonale", sostiene analizzando i dati
Stefano Modenini, direttore dell'AITI, secondo il quale: "
Finora i contraccolpi sul mercato del lavoro a seguito del rafforzamento del franco sono rimasti contenuti, ma l’impressione è che il 2016 potrebbe essere un anno ben peggiore da questo punto di vista. L’insufficiente rapporto di cambio franco-euro potrebbe indurre qualcuno a fare delle scelte maggiormente strutturali."
CaL