Il concorso per trovare il sostituto del giudice dimissionario Mauro Ermani sarà pubblicato a breve. Questione di ore. È quanto emerso lunedì dopo l’incontro in Commissione giustizia che ha chiesto chiarimenti al presidente del Tribunale d’appello, al vice presidente del Tribunale penale cantonale (TPC) e al direttore del Dipartimento delle istituzioni.
Un concorso per il dopo Ermani
Il Quotidiano 20.01.2025, 19:00
Dopo il confronto, svoltosi a Bellinzona, il direttore delle Istituzioni Norman Gobbi si è espresso ai microfoni della RSI. Il nodo più intricato resta quello di colmare il vuoto aperto dalla destituzione dei due giudici Siro Quadri e Francesca Verda Chiocchetti. “Abbiamo spiegato - ha riferito Gobbi - quelle che sono le necessità per trovare dei giudici supplenti straordinari che permettano al TPC di funzionare”. Una delle preoccupazioni, ha detto, “era quella di ottenere una maggiore flessibilità del Parlamento sulla scelta dei candidati. Una flessibilità che ci è stata confermata”.
Il dopo Ermani: sarà concorso
SEIDISERA 20.01.2025, 18:00
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Le difficoltà nel trovare candidati, secondo il consigliere di Stato, non sono legate all’attrattività della professione: “Quando ci saranno i concorsi qualche nome in più ci sarà. All’incertezza contribuisce anche la tempistica che potrà essere breve, media o magari potenzialmente lunga visto che i giudici destituiti possono appellarsi sino al Tribunale federale”. I commissari contano che mercoledì prossimo vengano loro sottoposti i nomi già ratificati dal Consiglio di Stato: “Questo è il nostro obiettivo - ha confermato Gobbi -, soprattutto per dare una certezza temporale al TPC. Le persone indicate necessiteranno comunque di un paio di settimane per chiudere le loro attuali attività”.
Nel frattempo il Tribunale penale continua la sua attività con il personale a disposizione. In questo senso sono state date rassicurazioni anche riguardo quelle sentenze, pronunciate dai tre giudici, che hanno ancora bisogno del deposito delle motivazioni scritte. Nessun processo, per quanto è dato sapere, dovrà essere rifatto. “A giudizio del presidente del Tribunale d’appello, giudice Tattarletti, ciò non sarà necessario. Proprio perché al momento del processo le sentenze vengono firmate e intimate brevi manu a tutte le parti e questo evidentemente è già un atto formale. Questa preoccupazione a mente del Tribunale d’appello non c’è”, ha concluso Gobbi.