La corsa al Consiglio degli Stati nei Grigioni è più affollata che mai. I due senatori uscenti - il liberal-radicale Martin Schmid e il popolare-democratico Stefan Engler, entrambi in carica dal 2011 - per ottenere la rielezione a Berna il prossimo 20 ottobre dovranno riuscire a fronteggiare gli attacchi al fronte borghese di centro che arrivano sia da sinistra, sia da destra e sia dal fronte ecologista. Il PS, come noto già dalla scorsa primavera, partecipa alla corsa con il presidente dell'Iniziativa delle Alpi Jon Pult. I Verdi liberali hanno invece candidato la 24enne Géraldine Danuser. L'UDC, da parte sua, ha deciso di fare la propria parte candidando la granconsigliera e imprenditrice Valérie Favre Accola.
Una situazione inedita
La situazione è decisamente inedita in terra retica dove nel recente passato la campagna per gli Stati è sempre stata piuttosto scontata. E non è neppure escluso che possano esservi ulteriori candidature dell'ultima ora. L'elezione avviene infatti secondo il metodo maggioritario e senza obbligo di presentazione di liste.
I due uscenti in vantaggio
Quattro anni fa Martin Schmid e Stefan Engler sapevano che sarebbero stati eletti in anticipo, non avendo concorrenti. Stavolta sarà ben diverso. Secondo il politologo grigionese dell'Università di Zurigo Clau Dermont gli sfidanti hanno sicuramente delle carte da giocare. Anche perché, sottolinea, quattro anni fa circa il 25% delle schede era stata depositata vuota o con nomi che non erano quelli dei senatori in carica. Questi, anche se un ballottaggio non può essere escluso, godono però dei favori dei pronostici. Da un lato per la loro forza elettorale derivante da anni di militanza nelle istituzioni retiche e nazionali. Dall'altro poiché, sottolinea Clau Dermont, con tre candidature alternative i voti si distribuiranno.