Ogni giorno, mediamente, sono una trentina i pattugliamenti che le guardie di confine della Regione IV svolgono lungo il territorio di frontiera con l'Italia in incognito e su auto “banalizzate”.
L’utilizzo di questo tipo di veicolo, riferisce il “Corriere del Ticino” consente alle guardie di muoversi in modo discreto lungo il confine. In totale gli agenti della Regione IV effettuano, sull'arco delle 24 ore, oltre cento posti di blocco lungo la frontiera. Alcune verifiche scattano a campione tra le migliaia di auto che percorrono, nei due sensi, le strade tra Svizzera e Italia. Altre, invece, vengono decise in base a precise indicazioni, provenienti, tra l'altro, dagli apparecchi elettronici installati ai valichi, in grado di leggere i numeri di targa sospetti.
I dati provenienti dalle videocamere installate per la videosorveglianza dei confini sono analizzati e incrociati con altre indicazioni dagli addetti del servizio operazioni del Comando guardie. Questi controlli, che si affiancano a quelli che scattano sui treni, portano in media, ogni giorno, al fermo di diverse persone.
Red.MM/Swing