Ora è ufficiale: Maja Hoffmann è la nuova presidente del Locarno Film Festival. La nomina, annunciata poco meno di due mesi fa, è stata ratificata mercoledì dall’Assemblea straordinaria e dal nuovo Consiglio di amministrazione. La collezionista d’arte e mecenate basilese, 67 anni, è la prima donna a ricoprire la carica. Sostituisce Marco Solari che è stato nominato presidente onorario. Per motivi di efficienza, il Consiglio di amministrazione è stato ridimensionato. I suoi membri sono passati da 27 a sette. Vicepresidente sarà l’ex Consigliere di Stato Luigi Pedrazzini.
Quando è stata designata ha detto “porterò la mia esperienza e le mie conoscenze al servizio del Festival” quindi concretamente che cosa porterà Maja Hoffmann al Locarno Film Festival?
“Quello che porterò al Festival... è nuovo per me: sono appena stata eletta, sono fresca di elezione avvenuta oggi pomeriggio quando ho incontrato il gruppo. Abbiamo eletto un nuovo consiglio di amministrazione e ora abbiamo anche un consiglio di consulenza. Quello che voglio portare al Festival è un carattere ancora più internazionale. La rete che potrò portare può essere molto interessante per il Ticino”.
Lei oggi come descriverebbe il Locarno Film Festival? Qual è il suo potenziale?
“Il potenziale del Festival è la sua libertà, la sua indipendenza. E credo che questo sia un valore particolarmente importante in questo momento specifico, ancora di più che in passato. Credo che proporremo dei programmi davvero interessanti grazie al team che già è al lavoro, e piano piano porteremo cose nuove. Magari non nel programma, ma nel modo di vedere le cose”.
Lei è la prima presidente donna. Secondo lei come si rifletterà questo sul Festival?
“Credo che non sarò l’unica donna del team. Uno dei desideri è proprio quello di avere pari opportunità nel consiglio di amministrazione e nel team in generale. Ambisco a un 50%. Questo dovrebbe influenzare un po’ il Festival, ma sarà più un lavoro di gruppo, più interdisciplinare di quello che forse è stato finora”.
Il Locarno Film Festival è molto ancorato al territorio, lei che legami ha con il Ticino?
“Mi piace molto il Ticino, e la lingua italiana. Mi piace molto il lato latino, anche se siamo ai piedi delle Alpi. Da anni vengo in Ticino, da quando avevo 21 anni. Per il Festival è molto importante la sua regione, il suo pubblico e anche l’industria, quindi dovremo sicuramente trovare un equilibrio tra questi tre elementi. Analogamente anche il turismo è importante, e credo che il Festival sia una grande occasione per il Ticino. Ma mi interessa in particolare fare un pochino risalire il livello di tutta la Svizzera nel circuito internazionale. Ci siamo già, ma sono molto interessata a tornare in Svizzera per portare qui il mio contributo”.
Quali consigli le ha dato Marco Solari?
“Marco solari è venuto a trovarmi più volte. Prima gli ho detto di no, poi alla fine gli ho detto di sì... lui sa convincere. È molto affascinante, quindi immagino che mi darà ancora altri consigli. Ma c’è tutto un gruppo che davvero funziona molto bene. Ho sentito parlare in tutto il mondo del Festival di Locarno, quindi bisogna avere fiducia e bisogna continuare a mantenere questa libertà di espressione. Il coraggio... Marco solari oggi ha parlato di coraggio. Voglio che continuiamo a essere coraggiosi e credo di poter contare anch’io sul sostegno di tutte le associazioni, di Locarno, della politica, dei Comuni e del Cantone. Credo che siano tutti disposti e pronti a questo salto internazionale che permetterà al Festival di alzarsi ancora più in alto”.
Maja Hoffmann ospite in studio
Telegiornale 20.09.2023, 20:37