Ticino e Grigioni

I 20 litri esentasse fanno paura

La proposta di modifica dell'ordinanza sull'importazione di vino preoccupa i produttori ticinesi

  • 16 settembre 2013, 20:39
  • 5 giugno 2023, 18:41
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  • Ti-Press/Carlo Reguzz

Dagli attuali 2 a 20 litri esenti da tasse. Sta suscitando molte inquietudini la proposta dell’Amministrazione federale delle dogane relativa alla quantità di vino che può essere importata per uso privato. La procedura di consultazione sulla revisione dell’ordinanza doganale è terminata lo scorso 20 agosto. La reazione del settore vitivinicolo è prevalentemente critica, in particolare nelle zone di confine. Nella Svizzera italiana la Federviti renderà note le sue osservazioni in ottobre.

Intanto, lunedì, la ministra delle finanze Eveline Widmer-Schlumpf ha risposto nell’ora delle domande alla sollecitazione in merito del consigliere nazionale ticinese Marco Romano: “Il Consiglio federale vuole mandare in rovina il settore vitivinicolo?”

Per capire qual è il grado di preoccupazione di chi produce vino in Ticino siamo andati a Vezia, alla tenuta Bally, dove è quasi tutto pronto per la vendemmia. Ecco cosa ci ha risposto Rodolfo Bänninger : “Dal nostro punto di vista è abbastanza preoccupante perché con la situazione generale del mercato al giorno d’oggi una liberalizzazione del genere favorisce ancora di più l’importazione e ci rende difficile la vita”.

Chi beneficerebbe dei 20 litri esentasse? “Sicuramente i privati. Noi ticinesi abbiamo l’abitudine di andare oltre confine a fare la spesa: torneremo non solo con la carne, ma anche con un po’ più di vino”.
“In secondo luogo - aggiunge il responsabile della tenuta - penso anche ai molti ristoranti e grotti. Già adesso il Merlot che si trova nei grotti non sempre è ticinese. Mi immagino che in futuro il personale, che spesso è composto da frontalieri, ogni mattina possa arrivare al lavoro con un certo numero di bottiglie o di litri di vino”.

Da Berna fanno però notare che il limite di franchigia a 300 franchi per la spesa include anche l’alcol. Se lo si supera si deve pagare l’IVA su tutta la merce acquistata oltre confine. “E’ vero – replica Bänninger – ma in Italia ci sono dei buoni vini da 5-6 franchi al litro, quindi non si supererebbero certo i 300 franchi acquistandone 20 litri”.

Red MM/cos

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