La prima data utile per una votazione cantonale sarebbe domenica 3 marzo. Sarebbe perché ancora si attende di capire dal Tribunale federale se la compensazione del taglio delle pensioni pubbliche può essere messa in discussione tramite referendum finanziario obbligatorio. Nel dubbio e nonostante il capogruppo UDC Sergio Morisoli abbia chiesto lumi e spinga per votare al più presto, è oramai quasi certo che quella domenica quasi primaverile ci si esprimerà unicamente su temi federali.
Discorso diverso per il 9 giugno. Esaurite le elezioni comunali, fissate per il prossimo 14 aprile, ed eventuali ballottaggi, ci sono ben quattro temi cantonali in rampa di lancio. Oltre alla questione pensioni, c’è la riforma tributaria contro la quale la sinistra ha già raccolto un paio di migliaia di firme. E poi altri due temi che il Gran Consiglio affronterà nelle prossime settimane e che potrebbero portare alle urne automaticamente - o meglio tramite referendum finanziario obbligatorio. L’acquisto dello stabile EFG a Lugano per farci la cittadella della giustizia e il credito quadro di 195 milioni di franchi per la manutenzione delle strade.
Dopo la pausa estiva i cittadini potrebbero essere chiamati alle urne in un autunno che potrebbe veder sbocciare a fine settembre anche qualche iniziativa popolare rimasta nei cassetti. Se ne contano una dozzina e la più datata compirà presto dieci anni. I temi vanno dagli spazi verdi, alla tassa di collegamento, passando dall’insegnamento musicale al dumping salariale e alle cure dentarie.
Infine resta la data del 24 novembre, l’ultima domenica utile dell’anno. Ma nel Cantone che non riesce a votare un preventivo appare azzardato spingersi così lontano nelle previsioni.