I musulmani che frequentano la moschea di Lugano condividono il senso della campagna “Not in my name" (vedi correlato), lanciata dall'associazione britannica Active Change Foundation, che invita a prendere le distanze dai terroristi.
I fedeli vorrebbero essere giudicati per il loro comportamento e non per i pregiudizi che riguardano la loro religione, ha spiegato venerdì al Telegiornale l'imam Samir Radouan Jelassi a margine della preghiera.
“La nostra posizione è contraria a qualsiasi forma di violenza”, hanno evidenziato alcuni. "Mai nel Corano viene detto uccidi o cose del genere. Se qualcuno lo fa, non rappresenta l'Islam", ha detto qualcun'altro.
Il Telegiornale/Red. MM
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