Ticino e Grigioni

Il Cardiocentro non ci sta

Bobbià: "La prima proposta che è arrivata dal Consiglio di Stato non è piaciuta al Consiglio di Fondazione. Pronto il piano B"

  • 29 maggio 2018, 01:44
  • 23 novembre, 01:22
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Cardiocentro: le considerazioni di Edo Bobbià, coordinatore del gruppo di sostegno

rsi 28.05.2018, 23:18

"Una partecipazione straordinaria, vuol proprio dire che la gente sente molto vicino il Cardiocentro. La presenza di oggi deve forse far riflettere anche la politica...", così ai microfoni della RSI Edo Bobbià, coordinatore del gruppo di sostegno, commentando la serata pubblica organizzata lunedì sera a Pregassona dal gruppo “Grazie Cardiocentro”.

"Ora trattiamo, abbiamo una deadline a settembre, altrimenti ci sarà il nostro piano B...", aveva dichiarato in precedenza Bobbià. Alla domanda se questo piano B potrebbe essere una raccolta di firme, il coordinatore risponde: "Diciamo che è una possibilità". "Noi vorremmo, e insisto su questo, arrivare a trovare con il Cardiocentro, con il consenso del Consiglio di Stato, una soluzione morbida - continua Bobbià -. La prima proposta che è arrivata dal Consiglio di Stato non è piaciuta al Consiglio di Fondazione. Noi non vorremmo arrivare alle misure forti. Però il piano B l'abbiamo pronto, grazie agli amici giuristi che lavorano con noi".

Il Consiglio di Stato ticinese, lo ricordiamo, ha proposto al Cardiocentro cinque anni di proroga per il passaggio della struttura sanitaria luganese dal settore privato a quello pubblico.

Il Cardiocentro, in precedenza, aveva proposto la creazione di un consiglio di istituto a sostituzione dell’attuale fondazione che lo gestisce e che sarà sciolta, come dicono i suoi statuti, alla fine del 2020. Poi aveva avanzato l’idea di una fase di transizione di quindici anni.

QUOT/Paolo Ascierto/M. Ang.

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