Luca ha trentadue anni, un lavoro stabile alle Officine di Bellinzona e un figlio. Non ha invece più il permesso di stare in Ticino: quando all’inizio del 2016 stava per rinnovare quello di dimora (B), gli è stato consigliato di farne uno di domicilio (C). Si è così avviata la trafila burocratica terminata con una brutta sorpresa: non solo Luca non ha ricevuto il permesso C, ma pure il B gli viene rifiutato dall’Ufficio della migrazione. Ergo: dovrà lasciare la Svizzera entro fine novembre. Il motivo? Dal punto di vista affettivo i suoi interessi sono in Italia.
In Italia dove vive suo figlio, che Luca può visitare ogni sabato, e dove risiede la sua famiglia. Ma non solo. Perché l’Ufficio della Migrazione giustifica la sua decisione anche con altri due fattori. Il primo: Luca gioca ed è tesserato per una squadra dilettantistica lombarda. Il secondo: i consumi energetici del suo appartamento di Bellinzona sono relativamente bassi. Tanto basta a giustificare il foglio di via.
Una testimonianza raccolta dal Quotidiano e che testimonia il giro di vite nel settore dei permessi.
Quotidiano/Red.MM