Il gruppo operativo per l’aggregazione del Bellinzonese lunedì sera ha presentato il progetto nella tana del lupo: a Sant Antonino, il comune più ricco dei 17 coinvolti, quello maggiormente refrattario alla fusione e l’unico nel quale, finora, i contrari si sono coalizzati.
Le critiche al progetto non sono mancate. Ci sono state quelle relative al livello dei servizi assicurati, alla rappresentanza nelle istituzioni e alla vicinanza ai cittadini. Non sono, evidentemente, mancate quelle legate alle prospettive finanziarie della nuova Bellinzona. S. Antonino ha imposte al 65%. Il progetto sul quale i cittadini voteranno il 18 ottobre prevede di fissare il moltiplicatore tra l’88 e il 92% contando sul versamento di un contributo cantonale di 52 milioni di franchi.
Alle critiche hanno puntualmente replicato i rappresentanti del gruppo di progetto, i sindaci della città Mario Branda e di Giubiasco Andrea Bersani, ma le loro parole non hanno cambiato gli equilibri in sala.
Diem