Era stato previsto già prima della domenica di votazioni ticinesi, ma con la vittoria dell'iniziativa "Per un'imposta di circolazione più equa" diventa ora un imperativo: parte del sistema di calcolo deve essere rivista prima dell'entrata in vigore - prevista a inizio 2023 - per non penalizzare chi possiede un veicolo costruito dopo il 2020.
Si tratta di correggere il valore "soglia" delle emissioni di CO2, considerando il fatto che dopo lo scandalo del "dieselgate" (le emissioni erano state artificialmente contenute da molti costruttori) le vetture più recenti riportano valori più alti ma anche più corretti.
L'iniziativa prevede che per le auto che emettono da 0 a 95 g/km di CO2 si paghino solo 120 franchi di tassa di base; per tutte le altre invece il calcolo sarà proporzionale all'inquinamento, sempre senza una discriminante relativa a peso o potenza. Il valore di riferimento dovrebbe essere ritoccato verso l'alto per non penalizzare chi ha acquistato un'auto recente.
In questo dibattito si è inserito il Consigliere di Stato Norman Gobbi che ora dovrà trattare il tema con i colleghi di Governo; non è ancora chiaro se si dovrà procedere con un ulteriore messaggio all'indirizzo del Gran Consiglio, oppure se si adotterà un'altra soluzione e quanto tempo sarà necessario. "Per una parità di trattamento tra i veicoli antecedenti il 2020 e quelli dopo il 2020, dovremo mettere due elementi di misurazione o di calcolo. Questo per evitare una disparità e una penalizzazione per i veicoli più nuovi e più efficienti", ha detto Gobbi a Democrazia diretta.
Norman Gobbi: "Subito la correzione per non penalizzare i veicoli più recenti"
RSI Info 30.10.2022, 15:10
Vi è poi il tema della moratoria riguardante i veicoli immatricolati prima del 2009, per i quali dovrebbe continuare a essere usato l'attuale sistema di calcolo. Soluzione che potrebbe essere anticostituzionale. "Sono 13 anni che questi veicoli hanno un beneficio rispetto a quelli nuovi. Cosa che oggi, anche secondo i parametri federali sulla protezione dell'ambiente, non è più sopportabile - sottolinea Gobbi. - Il Parlamento ha deciso di applicare una moratoria di un solo anno. Quindi per il 2023 manca un elemento essenziale: quale base di calcolo bisogna utilizzare? Perché si userebbe quella attuale che prevede bonus e malus; quindi comunque non sarebbe una moratoria ai sensi di quanto detto in Parlamento".
Un tema che non è stato fissato dal voto di questa domenica e che andrà di nuovo sottoposto al Gran Consiglio, attraverso un messaggio o un nuovo decreto. Il gettito fiscale generato dall'iniziativa ammonta a 91 milioni di franchi, con 5-6 milioni da dedurre per il primo anno proprio a seguito della moratoria.
Marco Passalia: "Difendiamo il potere d'acquisto dei ticinesi"
RSI Info 30.10.2022, 14:03
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Ecco l'esito delle votazioni del 30 ottobre
Il nuovo sistema di calcolo dell'imposta di circolazione in Ticino si baserà sulle emissioni inquinanti, oltre a una tassa di base di 120 franchi per tutti i veicoli, compresi gli elettrici a emissioni zero, tassa base che sarà l'unica riscossa anche per le auto a motore termico meno inquinanti. Lo hanno deciso alle urne cittadine e cittadini ticinesi, approvando la proposta lanciata dal PPD (ora il Centro) e sostenuta da Lega e UDC con il 60,3 % di "Sì". Bocciato invece il controprogetto proposto da PS e Verdi e sostenuto dalla maggior parte del Gran Consiglio: con il 56,9% di "No" non è nemmeno stato necessario fare ricorso alla domanda sussidiaria per decidere in che direzione andare. Il principio dell’inclusione delle persone con disabilità ha raccolto l’86,2% di “Sì” e la Lingua dei segni viene così riconosciuta dalla Costituzione cantonale. Via libera con il 77,5% di “Sì” anche alla trasformazione delle Autorità di protezioni: il testo fondamentale è infatti stato modificato per prevedere la nascita delle nuove Preture di protezione. La partecipazione al voto è stata del 35%.