In Ticino 67'878 frontalieri

I frontalieri in Ticino nel quarto trimestre dello scorso anno erano 67'878 (41'720 uomini, 26'158 donne), un valore che è pressoché identico rispetto al trimestre precedente ma segna un aumento di quasi il 10% (più precisamente il 9,7%) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. In totale, il 64,5% dei frontalieri che lavorano in Ticino è nel settore terziario (43'794 unità), mentre i lavoratori stranieri con permesso G nel settore secondario si attestano a 23'535 (+5,0% rispetto all'anno precedente) e nel primario 549 (+13,3%).

Lo rende noto giovedì l’Ufficio federale di statistica, precisando inoltre che i lavoratori frontalieri italiani nell’ultimo trimestre 2019 erano 76'827, in aumento di uno 0,3% rispetto al periodo luglio-settembre dello stesso anno ma in progressione tangibile rispetto all’ultimo trimestre 2018, con un valore identico all’aumento registrato in Ticino nello stesso periodo.

L’UST sottolinea come la progressione registrata nei dati ticinesi sia stata “fortemente influenzata dal trattamento dei dati in sospeso nel sistema d’informazione centrale sulla migrazione SIMIC del canton Ticino. La progressione attualmente indicata dalla statistica è dunque superiore all’evoluzione reale”. La struttura federale segnala di essere impegnata nel definire una soluzione che consenta di correggere retroattivamente tali risultati.

Complessivamente in Svizzera tra ottobre e dicembre 2019 i frontalieri erano 328'850, un valore che corrisponde a un +1,1% rispetto al trimestre precedente e a un +4,8% se confrontato all’ultimo trimestre del 2018. Su scala confederata oltre la metà dei frontalieri proveniva dalla Francia (54,8%), mentre gli italiani sono il 23,4% del totale e i germanici il 18,4%.