È un processo indiziario quello che si è aperto lunedì alle Assise criminali di Lugano. In aula tre ticinesi, tutti sulla trentina, accusati di aver abusato sessualmente di una ragazza, loro coetanea, una sera d'estate di quattro anni fa. Gli imputati, come la presunta vittima, hanno raccontato lo svolgimento di quella serata. Uno solo la conosceva bene essendo anche un collega di lavoro. Gli altri due era la prima volta che la vedevano.
Secondo il racconto dei tre, la giovane donna era consenziente e aveva tenuto atteggiamenti provocanti e disinibiti forse dovuti anche a qualche birra e campari di troppo. Del resto lei stessa aveva scritto in una chat di "volere cuccare" quella sera. Sempre nel racconto dei tre imputati, verso mezzanotte sono andati nel posteggio dove nell'auto della donna due di loro hanno avuto rapporti completi, mentre il terzo, secondo l'atto d'accusa, faceva da palo in attesa del suo turno. Un rapporto che però non è avvenuto, perché la donna a un certo punto aveva detto basta. "Ci siamo fermati", hanno replicato due di loro, "perché aveva raggiunto l'orgasmo".
Il dibattimento in aula si è concentrato su quanto alcool era stato consumato dalla ragazza per determinare se era in grado di intendere. Il test del sangue effettuato il giorno dopo aveva stabilito un grado di alcolemia tra 1.35 e 3.10 grammi per mille.
Per questo il procuratore pubblico Zaccaria Akbas ha accusato gli imputati di atti sessuali con persone incapaci di discernimento o inette a resistere, chiedendo pene varianti da 36 ai 20 mesi, in parte da espiare per due dei tre.
La difesa si batterà per il proscioglimento. La sentenza potrebbe giungere martedì.

Fu abuso sessuale di una ragazza?
Il Quotidiano 13.03.2023, 19:00