Due anni di carcere, interamente da espiare, e l’espulsione dalla Svizzera per sei. È la pena inflitta oggi, giovedì, ad un 62enne italiano domiciliato in Alta Leventina, il quale lo scorso agosto appiccò il fuoco vicino all’abitazione della ex compagna, che in precedenza aveva anche ripetutamente insultato e minacciato.
La donna, è stato ricordato in aula, viveva ormai nel terrore. Era il 2021 quando un giorno decise di andare in piscina con il figlio e un amico omosessuale. Tanto bastò a scatenare l’inferno e a indurre l’imputato a rompere una relazione che durava ormai da 12 anni. L’escalation a cui diede vita culminò la mattina del 23 agosto 2024, quando il 62enne appiccò il fuoco a una catasta di legna situata accanto all’abitazione della ex compagna. Solo la sua pronta reazione impedì alle fiamme di propagarsi. Fu il più grave di una serie di atti che, come è stato ricordato stamani in aula, l’avevano gettata nella paura più totale. Un clima di intimidazione fatto di sassi lanciati contro la casa, di minacce, di insulti. Spesso affidati a biglietti anonimi lasciati nei paraggi. La donna, in costante allerta, era stata costretta a cambiare radicalmente le proprie abitudini. Usava l’auto del figlio, aveva installato la videosorveglianza, dormiva in posti diversi. Era persino arrivata a considerare la possibilità di trasferirsi.
Di qui, oltre all’incendio intenzionale e agli altri addebiti, l’accusa di coazione. “Ha agito per rabbia, al solo scopo di vendicarsi. A nulla sono valsi i periodi di carcerazione, le condanne precedenti, i ripetuti moniti delle autorità. Il 62enne – ha commentato la procuratrice pubblica Veronica Lipari – è semplicemente fuori controllo.” Unica attenuante: la lieve scemata imputabilità ravvisata dalla perizia psichiatrica, in cui viene inoltre definito elevato il pericolo di recidiva.
Sempre l’estate scorsa anche tre uomini subirono i suoi comportamenti. Atteggiamenti minacciosi dei quali, dal giorno dell’arresto, sono stati peraltro bersaglio pure magistrati e agenti di custodia. Lui ha fermamente respinto qualsiasi responsabilità. “Voglio dimenticare e perdonare tutto” – ha dichiarato prima del verdetto di condanna.